Pellegrini verso il Tempio di Giove

"Aspetti geografici e geologici"

 

 

Il Monte Sant’Angelo (m. 227 s. l. m.) ha come naturale appendice la roccia isolata del Pisco Montano (m.127 s. l. m). Altezze assolute, come si vede, poco rilevanti, e tuttavia, chi osserva questi rilievi incombenti sulla strada, che passa quasi a livello del mare, non può che definirli "monti", quantunque i manuali di geografia definiscano "colline" ogni rilievo che non oltrepassa i 600 metri. (foto 1)

Dal punto di vista orogenetico gli Ausoni fanno parte della piattaforma carbonatica laziale-abruzzese che iniziò a formarsi sul fondo marino al termine del Giurassico (136 milioni di anni fa), ma solo nel Cretacico (135/ 65 milioni di anni fa) emerse dal fondo marino, dietro la spinta della zolla africana. La testimonianza del trascorso geologico è fornita dalla presenza di numerosi fossili di rudiste inglobati nelle rocce (f.2).

Le rocce calcaree presentano una colorazione molto chiara ed un aspetto compatto tipico della facies di scogliera, esse debbono essere fatte risalire al Cretacico superiore (crt) o Turoniano. L’aspetto orogenetico iniziale è stato fortemente modificato nel corso degli ultimi trenta milioni di anni, non solo da una serie di assestamenti tettonici, ma anche dall’azione erosiva del mare in periodi interglaciali. Quest’ultimo fenomeno si è verificato su una linea est - ovest, parallela alla costa, ed ha interessato l’antica scogliera su di un fronte di circa un chilometro: dal Colle di San Francesco a Torre Gregoriana. Si osservi sulla cartina (scala 1: 5000) come le curve isoipse, che mostrano un andamento arcuato ed abbastanza graduale, arrivate sulla linea Colle di San Francesco - Torre Gregoriana, si interrompono bruscamente per dar vita ad un dirupo. 

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Il mare, in epoche passate, ha scavato il monte alla base incontrando un solo duro ostacolo nella roccia di Pisco Montano, che comunque ha in parte modellato e quasi aggirato, isolandola dal monte retrostante.

Di fronte a tali trasformazioni geologiche, l’opera dell’uomo, che pure in maniera imponente ha rimodellato la roccia del Pisco ed il profilo delle terrazze in vetta a Monte Sant’Angelo, appare quasi marginale.

A proposito di tracce antiche , va ricordato il solco di battigia fossile ai piedi del Pisco Montano, 30 metri ad est di Porta Napoletana. Le perforazioni lasciate dai molluschi (Lithophaga lithophaga) a 8 / 9 metri sopra il livello marino attuale, testimoniano che qui battevano le onde del mare nel periodo Tirreniano (tra 120 e 90 migliaia di anni fa), prima dell’ultima glaciazione (f.3).

Avvicinandoci ulteriormente all’epoca storica citiamo il riparo sotto roccia retrostante la Villa Salvini. Questo luogo fu scelto, oltre 12.000 anni fa da tribù preistoriche, come base di caccia e luogo di macellazione di grossi mammiferi. Consistenti tracce paleontologiche ed industria litica sono state riportate alla luce negli anni ‘80 (cfr. Bietti ed Altri, 1987). (f.4)

 

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Foto 1
 

Foto 2
 

Foto 3
 

Foto 4

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